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Cosa è l’editing di un libro e come funziona?
04/29/2024
Che cosa è l’editing di un libro?
Una delle domande che mi viene rivolta più spesso è: cos’è l’editing?
Io mi trovo sempre un po’ in difficoltà a dover rispondere perché è uno di quei servizi in cui rientra così tanto lavoro, e in forme differenti, che è quasi “più facile a farsi che a dirsi”.
Ma proviamo a dare qualche informazione di base.
L’editing è il livello di correzione più profondo di un testo. Una vera e propria revisione dell’opera che si muove su più piani, a partire da quello grammaticale fino ad arrivare all’analisi della struttura narrativa.
Quindi che cosa fa l’editor?
L’editor lavora quindi anche sullo sviluppo della trama e dell’intreccio, sulla coerenza della storia, sulla caratterizzazione dei personaggi, sulla veridicità dei dialoghi (e molto altro ancora), passando per lo stile dell’autore e l’identificazione del suo tratto di scrittura.
Non stiamo parlando quindi di un controllo refusi, quello è di competenza del correttore di bozze, ma di un intervento più strutturato e preciso. Il lavoro dell’editor non solo serve a far emergere i punti di forza della storia, eliminando quelli deboli, ma soprattutto a portare alla luce l’originalità della trama e la voce dell’autore.
L’editing: una contrattazione tra editor e scrittore
Ma in realtà, mi ritrovo spesso a dirlo, l’editing è una vera e propria contrattazione tra editor e scrittore.
Diventa un vero e proprio negoziato quando ci sono parti che l’editor vuole cancellare perché ritiene che non aggiungano valore alla narrazione, o rischiano di rallentare il ritmo, mentre l’autore dichiara di esserne troppo affezionato per eliminarle.
È una continua trattativa sulle parole da usare per descrivere un personaggio o per tratteggiare il suo modo di parlare. È un patteggiamento continuo tra le parti, una rifinitura costante che spesso può mettere in crisi.
A dir la verità è complicato gestire quei momenti di scoramento. Spesso mi sono sentita dire, dopo aver lavorato a un testo e inserito centinaia di note e di commenti: “C’è troppo lavoro da fare”. Il che è vero, il più delle volte.
Ma mi chiedo anche che senso avrebbe chiedere a un professionista di revisionare un testo se poi non si ha voglia di capire quali sono gli interventi che sono stati fatti e quali invece le modifiche suggerite (non certo imposte!)
Sconforto e frustrazione arrivano perché, quando si termina di scrivere un libro, dopo mesi se non addirittura anni, si crede di aver finito con il lavoro. Chi è alle prime armi pensa che l’editor al massimo riposizionerà qualche virgola, oppure toglierà una battuta di un dialogo. Invece potrebbe addirittura mettere sottosopra l’intera storia, chiedere all’autore di riscriverne intere parti, di cambiare il finale o l’attacco e così via.
Per questo, specie per chi non è avvezzo a questo tipo di lavoro, il mio consiglio è quello di optare per un percorso di affiancamento, un writer coaching, in modo tale da farsi guidare lungo la strada senza sentire tutto insieme il peso finale di editing.
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