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Come superare il blocco dello scrittore?
03/12/2024
Diciamo la verità: chi ha pensato di inserire un cursore lampeggiante sulla pagina vuota di Word non ha pensato a uno scrittore in difficoltà.
Perché quel cursore libero di muoversi, che si sovrappone al rumore dell’orologio appeso alla parete che – tiranno e inesorabile – scandisce lo scorrere del tempo, sta lì a sfidare il povero autore in cerca di ispirazione.
Si tratta del temutissimo blocco dello scrittore, il nemico numero uno per chiunque abbia iniziato a scrivere un libro.
Quindi come uscire dal blocco dello scrittore?
Partirei dicendo che non esiste una formula magica, né una ricetta segreta con ingredienti sapientemente pesati e dosati per superare il blocco dello scrittore. Inoltre, un rimedio che può valere per una persona non è detto che sia risolutivo per chiunque.
Starò qui a elencarvi i “Dieci consigli per superare il blocco dello scrittore”? No.
Vi dirò qual è il modo che negli anni ho trovato più utile io per affrontare la mancanza di ispirazione.
Vi serviranno carta e penna, uno smartphone e una doccia. Sì, ora ci arrivo.
Carta e penna: strumenti essenziali per vincere il blocco dello scrittore
Cominciamo dal foglio e la penna.
Io trovo molto comodo prendere appunti a mano prima dell’inizio della stesura della storia, pezzi di dialoghi o momenti salienti, tratti caratteristici di un personaggio. Questo è un ottimo modo anche per focalizzarmi meglio su alcuni passaggi che ritenevo importanti ai fini della storia, per svilupparli successivamente.
Quando inizio a scrivere, termino ogni sessione di scrittura quando so cosa succederà subito dopo. Mi fermo, allontano il pc e torno al mio quaderno: butto giù, a mano, le prossime scene, mi appunto se ci sono delle criticità da risolvere oppure delle dinamiche tra i personaggi da sottolineare.
In questo modo, quando mi metterò di nuovo davanti alla pagina bianca, mi basterà aprire il mio quaderno, leggere gli appunti e ricominciare di getto a scrivere sapendo già cosa sviluppare. Senza fissare il cursore lampeggiante.
Immagino che “interrompetevi sul più bello” potrebbe non essere il consiglio che vi aspettavate per superare il blocco dello scrittore, ma con me ha sempre funzionato.
È chiaro, non vi sto dicendo di interrompere a metà un dialogo, ma se credete di sapere quale sia la prossima mossa di un personaggio (riguardare in soffitta quello scatolone rimasto chiuso, telefonare all’amica per organizzare una serata alcolica, guardare sui social le foto del quarterback della scuola a cui non si ha il coraggio di rivolgere la parola…) allora sì. Lasciatele in sospeso, prendete nota di quello che volete scrivere e concedetevi di ripartire da lì. Da qualcosa di sicuro che non vi getterà nello sconforto di non sapere come proseguire.
Lo smartphone: un alleato inaspettato contro il blocco dello scrittore
Cosa distrae uno scrittore che non ha la possibilità di chiudersi in una baita di montagna a scrivere il suo prossimo bestseller? Le notifiche. Siccome chiudere il telefono nel ripostiglio non è una buona idea, potrebbero essere utile scaricare delle app per rimanere concentrati.
Ce ne sono tantissime, io uso Forest. Con questa applicazione potete piantare un seme virtuale e impostare un timer per il tempo in cui volete rimanere concentrati.
Una volta partito il tempo, il seme inizierà a crescere fino a diventare un albero. Ma se doveste cedere alla tentazione di vedere chi ha messo like al vostro ultimo post di Instagram l’albero morirà. È inutile, fare leva sul senso di colpa con me funziona sempre.
Ad ogni modo, grazie alla collaborazione con Trees for the Future e alla vostra foresta digitale, potrete guadagnare delle monete virtuali che vengono utilizzate per piantare un albero reale. Il che, se vogliamo che il nostro libro finisca tra gli scaffali di una libreria, è bel gesto che rimette tutto in pari, no?
Una doccia rilassante per sbloccare le idee migliori
Ultima, ma non per importanza, la doccia.
Le idee migliori vengono sotto la doccia perché si è più creativi quando la mente è libera di vagare ma non annoiata. Non sono io a dirlo, ma uno studio pubblicato sulla rivista Psychology of Aesthetics, Creativity, and the Arts dai ricercatori dell’Università della Virginia negli Stati Uniti.
La doccia crea le condizioni perfette per quelli che gli scienziati chiamano “eureka moments”, ma non è l’unica attività che potrebbe aiutarci a trovare delle idee. Camminare, correre, pescare, fare le piante sono tra quelle più consigliate.
Ma siccome gli scrittori sono tendenzialmente pigri, non è detto che abitino vicino a uno specchio d’acqua o che abbiano un giardino, la doccia mi sembra il compromesso ideale.
L’unico problema? Portarsi dietro carta e penna.
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